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Capsule caffè: sono nocive? E il riciclo?

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Il caffè raccontato dal torrefattore....

CAPSULE CAFFÈ: SONO NOCIVE? E IL RICICLO?

Le capsule caffè sono sempre più diffuse: sono nocive per salute e ambiente?

capsule caffè nocive

Sempre più diffuse e apprezzate per praticità, le capsule caffè rappresentano il metodo che negli ultimi anni ha sicuramente riscosso più successo tra i consumatori.
Si tratta di piccoli involucri di plastica e alluminio (ma iniziano a diffondersi tipologie 100% compostabili) che contengono dai 5 ai 6 grammi di caffè.

Con la diffusione di questo prodotto sono anche sorti legittimi dubbi sul fatto che esso sia più o meno salutare. Soprattutto in campo alimentare non sempre praticità e salute vanno di pari passo, basti pensare a tutti i cibi pronti e “fast” che troviamo nei supermercati.

Vediamo insieme quali sono le sostanze che hanno destato maggiore preoccupazione sulle capsule caffè nocive e cosa ci dicono gli studi finora condotti a riguardo.

Furano nel caffè in capsule

Iniziamo dal furano, che è così definito: “il furano, altresì conosciuto come furfurano (dal latino furfur, scorza o crusca) o ossido di divinilene, è un composto organico eterociclico aromatico a cinque termini contenente un atomo di ossigeno.

Questa sostanza viene naturalmente sprigionata durante il riscaldamento e la cottura degli alimenti ad alte temperature. Si trova ad esempio anche in birra, cereali cotti, omogeneizzati e in molti altri prodotti.

Per quanto riguarda il caffè, è chiaramente la fase di tostatura quella in cui esso si sprigiona, appunto a causa delle elevate temperature di lavorazione. Da questa nota è facile capire quindi che questa sostanza non si trova soltanto nel caffè in capsule, ma nel caffè in generale.

E allora perché la preoccupazione cresce in relazione alle capsule?

Una delle caratteristiche di questo composto è quella di essere volatile, quindi di disperdersi velocemente a contatto con l’aria. Essendo la capsula sigillata ermeticamente per mantenere intatte le caratteristiche organolettiche, il furano in essa contenuto non ha modo di fuoriuscire per così dire. È questo che desta maggiore preoccupazione.

Studi condotti nelle Università di Barcellona e Zurigo hanno analizzato proprio questo problema riscontrando che sì, ci sono delle quantità di furano nel caffè, e maggiormente nel caffè in capsule rispetto a quello in moka ad esempio. Ma osservano anche che la bevanda che consumiamo viene prima estratta, mescolata nella tazzina e poi bevuta. Pochi secondi che permettono però già a buona parte del furano di disperdersi. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha quindi concluso che si, il furano rientra nella lista di sostanze possibilmente dannose per l’uomo, MA le quantità minime del prodotto finale non rappresentano un rischio concreto. Soprattutto se la quantità di caffè consumata è regolare (la dose raccomandata è di circa 4 espressi al giorno).

Acrilammide nel caffè in capsule

capsule caffè nocive

Altra sostanza che ha destato preoccupazione è l’acrilammide, così definita: “l’acrilammide è una sostanza chimica che si forma naturalmente negli alimenti amidacei durante la cottura ad alte temperature (frittura, cottura al forno e alla griglia) e anche durante le lavorazioni industriali a temperature di oltre 120° con scarsa umidità.

Anche in questo caso dunque la causa della presenza di questa sostanza in molti alimenti tra i quali il caffè è da ricercarsi nelle alte temperature di lavorazione.

E non si parla solo di capsule, ma di ogni tipo di caffè. E di moltissimi altri cibi. La IARC ha individuato in questa sostanza il rischio di correlazione con la comparsa di alcune malattie MA come sempre quello che fa davvero la differenza è la quantità ingerita. Anche in questo caso un consumo “normale” di caffè in capsule non desta particolari preoccupazioni.

E l’alluminio e la plastica delle capsule caffè? Sono dannose per la salute?

capsule caffè nocive

La maggior parte delle capsule e capsule compatibili presenti sul mercato sono realizzate in alluminio e plastica. Si è spesso sollevato il dubbio che questi involucri, a contatto con l’acqua calda nel momento dell’estrazione, trasferiscano sostanze pericolose in tazzina.

Il problema alluminio si pone chiaramente per moltissimi cibi. Infatti questo elemento si trova in verdure, frutti di mare, cereali, succhi di frutta e molti altri. Inoltre, può trasferirsi al cibo da utensili da cucina o fogli di alluminio tanto usati nelle nostre case.

Ma dobbiamo tenere conto che, quantomeno all’interno dell’Unione Europea, tutti i livelli di plastica, alluminio e qualunque altra sostanza potenzialmente rischiosa presente in prodotti della filiera alimentare sono rigidamente regolamentati e controllati.

Ancora una volta quindi è importante concentrarsi sulle quantità, e quelle mediamente ingerite dall’uomo non sono state classificate come realmente dannose dalla IARC e dalla European Food Safety Authority (EFSA).

Il problema non va sminuito ed è sempre lecito qualunque dubbio in merito alla nostra salute. Al momento, con gli studi a disposizione, possiamo affermare che un consumo regolare di caffè in capsule (e comunque sconsiglieremmo a prescindere di bere 20 espressi al giorno!) non rappresenta un rischio.

E l’ambiente? Come si riciclano le capsule di caffè?

capsule caffè nocive

Altro discorso rappresenta quello del rischio ambientale, altro tema molto caro a noi della Torrefazione Trinci.

Rispetto alla sola polvere per moka, o al residuo del caffè in grani, o ancora alla carta delle cialde, l’involucro delle capsule caffè rappresenta un bel grattacapo dal punto di vista ambientale.

In Italia esso viene trattato dai vari comuni (infatti la gestione dei servizi di raccolta differenziata non è gestita a livello statale ma locale) come “rifiuto indifferenziato”. Quindi appartiene per definizione a tutta quella mole di rifiuti che non possono essere recuperati e riutilizzati.

Fortunatamente la coscienza ambientale si sta sempre più sviluppando, sia nel singolo consumatore che nelle aziende.
Nespresso®, leader del mercato nel caffè in capsule, ha avviato per esempio un importante progetto in collaborazione con il CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio) per il recupero dell’alluminio in esse contenute (ricordiamo infatti che, se isolato, l’alluminio è riciclabile al 100%).

Il consumatore finale, come sempre, può realmente fare la differenza. Se utilizzate le capsule e capsule compatibili, seguite questi passaggi dopo averle utilizzate:

  • Staccate la linguetta in alluminio. Potete gettarla nella raccolta indifferenziata ma se volete fare di più, conservatele e consegnatele periodicamente presso i negozi e i punti di raccolta che collaborano con il Cial, li troverete facilmente online;
  • Gettate il residuo di polvere di caffè nel bidone dell’organico;
  • Lavate la parte in plastica dai residui di caffè e gettatelo nel contenitore blu.

Sono piccoli gesti che possono fare davvero la differenza!

Ed ora che ne sai di più, perché non dai un’occhiata alla selezione dei nostri caffè in capsule Nespresso®*, A Modo Mio®* e FAP nel nostro shop?