Caffè artigianale o caffè industriale?
Da quando il caffè è entrato a far parte delle abitudini di milioni di persone in Italia e nel mondo, si è assistito ad una moltiplicazione delle varietà e marche disponibili nella grande distribuzione. Tante imprese hanno chiaramente intravisto i vantaggi economici di questo “business” e hanno messo in pieni enormi catene produttive con un chiaro scopo: ottenere quanto più prodotto possibile con costi quanto più bassi possibili. È l’anima del commercio ed è così che i grandi imprenditori ragionano e agiscono. In questo sistema gusto e qualità hanno un ruolo marginale, devono avere un livello semplicemente accettabile per permettere al prodotto di non essere scartato dai consumatori.
Quando si parla di caffè e torrefazione artigianali si apre un mondo completamente differente: ricerca, passione, maestria, professionalità, tempo. Sono queste le parole chiave che contraddistinguono le piccole produzioni, dove gusto e qualità non sono concetti marginali ma le colonne portanti di tutta l’attività.
Vediamo insieme quali sono i pregi dei caffè artigianali rispetto ai caffè industriali.
Sembrerebbe banale ricordarlo ma, come per qualunque altro prodotto, specie se alimentare, l’importanza della materia prima è fondamentale. Quando pensiamo al caffè la prima immagine che ci viene in mente è quella di una miscela in polvere o di un insieme di chicchi tostati: ma dobbiamo tenere a mente che tutto ciò deriva da una pianta, coltivata in paesi lontani da mani più o meno sapienti. Già, perché il primo determinante fattore che inciderà poi sul gusto del nostro espresso sta proprio qui. Esistono coltivazioni industriali gestite con metodi sicuramente profittevoli in termini economici ma spesso poco attenti alle caratteristiche ed esigenze delle piante. Come ogni altro tipo di coltivazione, si può scegliere di “stressare” le piante e usare prodotti chimici in grandi quantità per ottenere raccolti abbondanti in tempi ridotti. È quello che avviene per tanti dei prodotti che troviamo in vendita nella grande distribuzione.
Esistono però anche realtà differenti, coltivazioni dove le piante sono seguite con cura e nel rispetto delle loro necessità, senza forzature. È evidente che le bacche nate in questo tipo di contesti, cresciute e maturate con i giusti tempi, fertilizzate con prodotti rispettosi della loro delicatezza, avranno caratteristiche organolettiche differenti.
Non dimentichiamo inoltre che quando parliamo di coltivazioni di caffè parliamo spesso di luoghi nei quali purtroppo predomina ancora un sistema di sfruttamento della forza lavoro: come per altri settori, se la destinazione finale del prodotto è il grande sistema industriale, stipendi dei dipendenti e sicurezza sono alcune delle voci economiche sulle quali intervenire per limitare al massimo le spese. Scegliere prodotti derivanti da piantagioni magari più piccole ma gestite nel rispetto delle persone che vi lavorano è un atto innanzitutto etico ed è per questo che aderiamo da anni alla campagna dei marchi Fair Trade e Slow Food. I nostri caffè artigianali hanno origine da coltivazioni rispettose dei lavoratori e delle biodiversità, valori imprescindibili per la nostra famiglia.
Le piccole e medie imprese di torrefazione artigianale come la nostra non producono quantitativi enormi di miscele o chicchi da immettere in grandi catene di distribuzione, dove arriveranno e saranno consumati magari dopo mesi e mesi. Abbiamo un’attenta e scrupolosa programmazione di limitate quantità destinate a pochi e selezionati canali e organizziamo l’attività per offrire un prodotto fresco di tostatura e macinatura, che conservi quanto più inalterate possibili le proprie qualità organolettiche. Ecco perché un espresso realizzato a partire da un prodotto artigianale risulta più buono e ricco di sfumature di sapore.
Nella produzione industriale, i chicchi vengono tostati con quella che viene definita “tostatura a letto fluido”: temperature altissime (tra i 300° e i 400°) per pochissimi minuti. Questo trattamento è piuttosto aggressivo e l’obiettivo è chiaramente tostare quanti più chicchi possibili nel tempo più breve. È però facile intuire che questo metodo “stressa” il chicco e oltretutto non permette una tostatura omogenea.
Nelle torrefazioni artigianali si utilizzano metodi, come ad esempio quello “a tamburo rotante”, che espongono i chicchi ad un calore più basso (tra i 190° e i 300° gradi) per periodi più lunghi, mediamente dai 15 ai 20 minuti. Questo permette una tostatura più uniforme e in grado di preservare ed esaltare le qualità della specifica tipologia di caffè.
Non dimentichiamo inoltre che negli impianti industriali i controlli sono casuali e affidati a macchinari, mentre nelle piccole realtà c’è la presenza costante del mastro torrefattore che osserva, testa, analizza per essere sicuro di ottenere un prodotto finale eccellente.
Sul nostro shop online trovi ogni mese una speciale ricetta studiata e creata con passione e dedizione, perché il mondo del caffè è ricco e meraviglioso, fermarsi ad una o due tipologie di miscele per esigenze “industriali” è veramente un grande peccato e spreco.
Su questo punto siamo felici di potervi dire che anche questo non è più un ostacolo per poter assaporare i caffè Trinci: non solo abbiamo un comodo shop online dal quale poter acquistare le nostre capsule, cialde o miscele, ma puoi comprarle assieme ad altri prodotti di eccellenza sull’app My Spesa, che unisce i migliori prodotti alimentari da produttori a km 0, negozi locali e supermercati di zona.
Insomma nella “sfida” tra caffè artigianale e caffè industriale ci pare che non ci siano dubbi sul vincitore: scegliere un prodotto buono, ricercato, salutare ed etico è positivo per il tuo palato e per tutti coloro coinvolti nella catena di produzione. Perché il cambiamento di modelli industriali poco rispettosi di ambiente e persone può passare anche attraverso una semplice, deliziosa, tazzina di caffè.
ATTIVA s.a.s. di Andrea Trinci & C. – Torrefazione Artigiana di Caffè
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